Eleonora Chiocchini

Si forma come danzatrice presso il Dance Gallery di Perugia con Rita Petrone e Valentina Romito.

Approfondisce la sua formazione seguendo l’insegnamento di diversi maestri quali: Simona Bucci, Michele Abbondanza, Antonella Bertoni, Roberto Castello, Giorgio Rossi, Raffaella Giordano, Simone Sandroni, Charlotta Ofverholm, Bruno Collinet, Christopher Huggins, Cati Jean, Silvia Rampelli, Nina Dipla, Dominique Dupuy, Giovanni di Cicco, Julien Hamilton, Carolyn Carlson, Alberto Del Saz, Joanne Woodbury, Susanne Linke, Carlotta Ikeda, Masaki Iwana , Tadashi Endo. George Blascke , Milton Myers, German Jaregui, , Zvi Gotheiner, Imre Thormann, Danio Manfredini , Iwan Wolfe, Juha Pekka Marsalo, Josef Nadj.

Nel 2017 conclude la formazione triennale in Shiatsu presso la Scuola Italo-Giapponese Shiatsu Namikoshi.

Dal 2006 inizia a lavorare come interprete per le compagnie italiane ABBONDANZA/BERTONI, compagnia HABILLE’ D’EAU, compagnia DEJA DONNE’, compagnia DERGAH DANZA TEATRO, compagnia SIMONA BUCCI, SOSTA PALMIZI , COMPAGNIA DELLO SCOMPIGLIO, ADARTE. In Svizzera con la compagnia TIZIANA ARNABOLDI.

Parallelamente intraprende un percorso di ricerca coreografica personale ottenendo nel 2011 il premio Toscana Factory Dance a Fabbricaeuropa con il solo “Frane”. Nello stesso anno vince il bando Created in Umbria e l’E45Napoli Fringe Festival con il trio “Fragilefrana”.

“Ho iniziato il Corso di Formazione Professionale presso il Dance Gallery nel 2002, seguendo quotidianamente lezioni di danza classica, jazz, tecnica contemporanea e laboratori di improvvisazione. Sono rimasta affascinata fin da subito dalla precisione e, allo stesso tempo, dalla grande libertà del metodo Nikolais.”

“Una visione dell’analisi del movimento, dello studio sul corpo e del pensiero, che apre ad una possibilità di espressione artistica molto personale, non ingabbiata in stereotipi precostituiti. Un solido bagaglio di lavoro lavoro sulla tecnica e un allenamento continuo ad una grande versatilità nel diventare veicolo di un’idea artistica. Un’apertura all’osservazione continua, all’ascolto, alla scelta del movimento e dello spazio più funzionale al prodotto creativo che si vuole realizzare.”

“Sono proprio questi gli strumenti che mi porto sempre in valigia e che mi hanno permesso, in questi anni, di lavorare come interprete per compagnie italiane ed estere che usano linguaggi molto diversi nella messa in scena dei loro spettacoli. L’opportunità di studiare con maestri internazionali di diverse discipline, grazie ai numerosi workshop organizzati dalla scuola, fu occasione di incontro con alcune delle compagnie di cui sono poi diventata membro.”

“La visione del concetto di “formazione” che la scuola mi ha trasmesso, mantiene viva, ancora oggi, la comprensione dell’importanza di continuare sempre con curiosità a studiare e a mettersi in gioco, anche quando si lavora già da tempo come danzatori professionisti. Dance Gallery è per me, a distanza di anni, ancora un punto di riferimento umano e di continuo scambio artistico.”

main