Chiara Michelini

Chiara Michelini si forma come danzatrice seguendo i corsi di formazione professionale presso il Dance Gallery (PG) sotto la direzione di Valentina Romito e Rita Petrone.

Approfondisce la sua formazione con maestri quali Bruno Collinet, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, Jeremy Nelson, Ivan Wolfe, Roberto Castello, Masaki Iwana, Elita Cannata, Caroline Boussard, Julie Stanzak, Carolyn Carlson e partecipando a laboratori teatrali con Danio Manfredini, Yoshi Oida, Leonardo Capuano.

Nel 2009 consegue il Doctorat Professionel en Thérapie de la Danse presso UEJM di Bruxelles.
Collabora con compagnia Artemis Danza (PR), compagnia Abbondanza/Bertoni (TN), Zerogrammi (TO), c.ie Artopie (F), Carolyn Carlson CCN Roubaix Nord pas de Calais (F), Teatro la Ribalta/ Accademia Arte della diversità (BZ), compagnia Teatropersona (SI).

Collabora con il regista Alessandro Serra ai movimenti di scena di MACBETTU, produzione Sardegna Teatro, CA (premio UBU 2017 miglior spettacolo dell’anno e premio ANCT 2017); FRAME, produzione Teatro Koreja, LE. Da diversi anni oltre al lavoro di compagnia si dedica ad attività formativa tenendo lezioni e laboratori di teatrodanza presso enti e associazioni ospiti tra i quali Artifando! (MI), Metaphysical Dance Academy (MI), LYCEUM/formazione triennale di danzaterapia clinica (MI), associazione culturale Ossigeno (Velletri, RM), Art Garage (Pozzuoli, NA), Nostos Teatro (Aversa, CE), Accademia Minima (Poggibonsi, SI), Bocheteatro (NU).

“Ho frequentato i corsi di formazione professionale del Dance Gallery per tre anni seguendo le lezioni quotidiane e partecipando ai seminari che venivano periodicamente organizzati con danzatori e coreografi scelti sia nel panorama nazionale che internazionale. 
Per ogni “materia” del percorso formativo, dalla danza classica alla danza jazz al teatrodanza, la chiave di lettura è stata la metodologia di Alwin Nikolais.”

“Si tratta di un approccio pedagogico che non si limita a insegnarti i passi della danza ma analizzandoli attraverso i principi fondamentali di forma, spazio, tempo e motion, permette di accedere ad un livello più profondo di consapevolezza rispetto a ciò che si sta facendo. Paragonerei la formazione ricevuta al Dance Gallery a solide fondamenta a partire dalle quali la crescita di ognuno possa svilupparsi come un percorso del tutto personale attraverso la scoperta delle proprie inclinazioni e talenti senza pregiudizi. Ho ricevuto strumenti e principi di lavoro non limitati da uno stile o declinati secondo una tecnica precisa e unilaterale ma che definirei piuttosto trasversali a vari generi, passibili di differenti “incarnazioni” e in dialogo costante non solo con altri approcci al corpo e al movimento ma anche con piani artistici diversificati dalla pittura alla scultura, dal teatro alla musica fino alla letteratura.”

“Mi hanno trasmesso un’etica del lavoro fatta di disciplina e rispetto che considero un patrimonio inestimabile e una curiosità che nessuna formazione può colmare ma che è dovere di ogni formazione stimolare e coltivare nei propri allievi senza accontentarsi mai.”

“Una pedagogia che ti spinge ad approfondire, che non ti lega ma che ti sprona a trovare la tua strada, il tuo modo di approcciarti all’arte scenica rimanendo aperto a discipline e linguaggi diversi qualunque sia l’ambito in cui si decida di cimentarsi…. dall’essere interprete alla coreografia fino all’insegnamento.
Oltre al bagaglio artistico che mi è stato trasmesso, quello che ho trovato qui sono state prima di tutto persone. Persone che mi hanno accolto e sostenuto in questo percorso e persone con cui condividerlo. Una umanità e disponibilità che ancora oggi nutrono legami profondi nonostante le distanze, nonostante ognuno viva a pieno la sua vita fatta di esperienze, inclinazioni e scelte molto diverse.”

“Ciò che mi è stato insegnato al Dance Gallery è andare a fondo sollecitandomi in una direzione di crescita costante e ogni giorno ci provo e riprovo daccapo attraverso collaborazioni professionali con compagnie che si occupano sia di danza che di teatro sia come interprete sia come collaboratrice esterna per i movimenti di scena, così come ogni volta che tengo un laboratorio e mi trovo a condividere la mia esperienza e a metterla in gioco in modo che si trasformi e si arricchisca di quella dei partecipanti in uno scambio reciproco e senza fine.”

ph S. Mazzotta

ph. Alessandro Serra

ph. Marco Giugliarelli

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